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Attività di ricerca

Giornate di studio riservate ai docenti Irpa

  • 2023 - IL CAMPO ISTITUZIONALE DI IRPA: ISTITUZIONE, TRAUMA E DESIDERIO

    Venerdì 3 Febbraio

    Sessione 1 - ore 14.30
    RILEGGERE LA CRISI: APRÈS COUP

    Intervengono:
    Massimo Recalcati – Introduzione
    Niccolò Terminio
    Aldo Becce
    Chiara Tartaglione
    Monica Farinelli

    Coordina: Mariela Castrillejo

    Sabato 4 Febbraio

    Sessione 2 - ore 9,30
    FANTASMI IN ISTITUZIONE

    Intervengono:
    Francesco Giglio - Introduzione
    Silvia Lippi
    Federico Chicchi

    Coordina: Francesco Giglio

    Sessione 3 - ore 11,30
    MITO, IDEALE E IDEOLOGIA

    Intervengono:
    Francesco Giglio – Introduzione
    Sara Riccardi
    Angelo Villa

    Coordina: Francesco Giglio

  • 2020 - LA TRASMISSIONE DELLA PSICOANALISI

    Venerdì 7 Febbraio

    ore 14:30 – 15:00
    Mariela Castrillejo
    INTRODUZIONE ALLE GIORNATE DI STUDIO

    Sessione 1 - ore 15:00
    LA TRASMISSIONE DELLA PSICOANALISI E LA PRATICA CLINICA
    Coordina: Valentina Vanetti
    Intervengono: Monica Farinelli e Natascia Ranieri
    Discussione

    Sessione 2 - ore 17:30
    LA TRASMISSIONE DELLA PSICOANALISI ALL’UNIVERSITÀ E NEGLI ISTITUTI DI SPECIALIZZAZIONE
    Coordina: Emanuele Lo Monaco
    Intervengono: Sara Riccardi e Federico Leoni

    Discussione

    Sabato 8 Febbraio

    Sessione 3 - ore 9:00
    LA DIVULGAZIONE DELLA PSICOANALISI E I LUOGHI DELLA TRASMISSIONE
    Coordina Mauro Milanaccio
    Intervengono: Nicolò Terminio e Aldo Becce

    Discussione

    Sessione 4 - ore 11:00 
    CONCLUSIONI E DIBATTITO
    Introduce e coordina Mariela Castrillejo

    Discussione finale

  • 2018 - CLINICA E TEORIA DEL GRANDE ALTRO
    2018 - CLINICA E TEORIA DEL GRANDE ALTRO

    I contributi presentati durante l'incontro sono stati raccolti nell'omonimo volume pubblicato da Mimesis per la collana Tyche.

    Venerdì 9 Febbraio

    ore 14:30 – 15:00
    Massimo Recalcati  
    INTRODUZIONE ALLE GIORNATE DI STUDIO

    Sessione 1 - ore 15:00
    IL CONCETTO DI ALTRO: DAL LINGUAGGIO ALL’ALTRO SESSO

    Coordina: Giovanni Mierolo
    Intervengono: Federico Chicchi, Maria Teresa Rodriguez
    Discussione

    Sessione 2 - ore 17:30
    PUO' ESISTERE UNA CLINICA PSICOANALITICA SENZA L'ALTRO?
    Coordina: Lucia Simona Bonifati
    Intervengono: Fabio Tognassi, Silvia Lippi

    Discussione

    Sabato 10 Febbraio

    Sessione 3 - ore 9:00
    L’ANALISTA COME LUOGO DELL'ALTRO
    Coordina Anna Zanon
    Intervengono: Francesco Giglio, Mariela Castrillejo

    Discussione

    Sessione 4 - ore 11:00 
    CONCLUSIONI PROVVISORIE E DIBATTITO
    Intervento di Franco Lolli

    Discussione finale

    Ogni intervento servirà come stimolo alla discussione e avrà la durata massima di 15 minuti

    Bibliografia:
    A. Badiou, Lacan. Il Seminario. L’antifilosofia 1994 – 1995, Ortona, Orthotes, 2016, pp. 47-68
    J. Lacan, Seminario VII. L’etica della psicoanalisi (1959 – 1960), Torino, Einaudi, 2008, pp. 51 – 100
    J. Lacan, Le séminaire : Livre XIX... ou pire (1971 – 1972), Paris, Edition de Seuil, 2011, pp. 125 - 179
    J. Lacan, Seminario XXIII. Il sinthomo (1975 – 1976), Roma, Astrolabio Ubaldini, 2006, pp. 126 – 136
    J.A. Miller, La natura dei sembianti, La Psicoanalisi, n°13, pp. 163 – 209
    J.A. Miller, L’Essere e l’Uno, La Psicoanalisi, n°52, pp. 124-183
    C. Soler, Lacan, l’Inconscio reinventato, Milano, Franco Angeli, 2010, pp. 19-51

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  • 2017 - LETTURE DI LACAN
    2017 - LETTURE DI LACAN

    I contributi presentati durante l'incontro sono stati raccolti nell'omonimo volume pubblicato da Mimesis per la collana Tyche.

    Venerdì 10 Febbraio

    ore 14:30 – 15:00
    Massimo Recalcati  
    INTRODUZIONE ALLE GIORNATE DI STUDIO

    Sessione 1 - ore 15:00
    L’UNO
     
    Coordina: Mariela Castrillejo
    Intervengono: Uberto Zuccardi Merli  e Giovanni  Bottiroli
    Discussione

    Sessione 2 - ore 17:30
    LA LINGUA
    Coordina: Maria Teresa Rodriguez
    Intervengono: Anna Zanon e Federico Leoni

    Discussione

    Sabato 11 Febbraio

    Sessione 3 - ore 9:00
    L’UNO E L’ALTRO NELLA CLINICA LACANIANA

    Coordina Franco Lolli
    Intervengono: Alex Pagliardini e Simona Bonifati

    Discussione

    Sessione 4 - ore 11:00 
    SINTESI DELLE GIORNATE DI STUDIO IRPA
    Intervento di Giovanni Mierolo

    Discussione finale

    Ogni intervento servirà come stimolo alla discussione e avrà la durata massima di 10 minuti

    Bibliografia:
    A. Badiou, Lacan. Il Seminario. L’antifilosofia 1994 – 1995, Ortona, Orthotes, 2016, pp. 47-68
    J. Lacan, Seminario VII. L’etica della psicoanalisi (1959 – 1960), Torino, Einaudi, 2008, pp. 51 – 100
    J. Lacan, Le séminaire : Livre XIX... ou pire (1971 – 1972), Paris, Edition de Seuil, 2011, pp. 125 - 179
    J. Lacan, Seminario XXIII. Il sinthomo (1975 – 1976), Roma, Astrolabio Ubaldini, 2006, pp. 126 – 136
    J.A. Miller, La natura dei sembianti, La Psicoanalisi, n°13, pp. 163 – 209
    J.A. Miller, L’Essere e l’Uno, La Psicoanalisi, n°52, pp. 124-183
    C. Soler, Lacan, l’Inconscio reinventato, Milano, Franco Angeli, 2010, pp. 19-51

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Giornate cliniche riservate agli studenti Irpa

  • 2023 - LA DEONTOLOGIA TRA CLINICA E ISTITUZIONE

    La deontologia è definita come quell’insieme di norme che regola la pratica professionale.
    In psicoanalisi il termine ad essa più vicino è indubbiamente quello di etica e l’etica, come ci insegna Jacques Lacan, è ciò che orienta la nostra pratica di psicoanalisti, nel suo legame intimo e indissolubile col desiderio da un lato e con la Legge dall’altro.
    Jacques Lacan in Nota Italiana afferma: “l’analista non si autorizza che da sé stesso”, nella solitudine e nell’assenza di una garanzia ultima, evocando però al tempo stesso l’importanza di un legame tra analisti e dunque l’appartenenza ad una comunità.  
    Cosa vuol dire questo nella pratica psicoterapeutica orientata dalla psicoanalisi?
    La giornata si propone come momento di interrogazione e riflessione sul rapporto tra deontologia ed etica psicoanalitica, indagandone i principi alla base e i nessi.
    In particolare, si intende prendere in esame due ambiti diversi, seppur tra loro collegati: la deontologia professionale e la deontologia istituzionale.
    L’analista vive la propria pratica nella solitudine, “Unico capitano a bordo dopo Dio” ci dice Lacan in La direzione della cura e principi del suo potere, d’altra parte molto spesso è chiamato a lavorare in gruppo, in équipe e all’interno di istituzioni, ambiti caratterizzati e regolati anch’essi da leggi. E allora come articolare la solitudine della pratica clinica con la vita istituzionale? Come annodare la solitudine dell’analista con la pratica in istituzione?

    2 DICEMBRE 2023 - PROGRAMMA 

    Mattina - dalle 9,30

    Apertura dei Lavori
    Aldo Becce e Monica Farinelli

    La deontologia nella pratica clinica: l’etica psicoanalitica
    Coordina Aldo Raul Becce (Docente IRPA)

    La legge del desiderio
    Natascia Ranieri (Docente IRPA)

    Dura lex sed lex
    Luisa Dipino (Docente diplomato GRI Milano)

    Tempo e castrazione nella postura etica dell’analista
    Roberta Celi (Docente tutor, allievo GRI)

    La clinica dell’esordiente: quando aprire la porta ai primi pazienti?
    Francesco Conti (Allievo IRPA II anno)

    Discussione

    Pomeriggio - dalle 14,30

    La deontologia in istituzione: principi etici del vivere in comunità
    Coordina Monica Farinelli (Docente IRPA)

    I complessi del transfert in istituzione
    Ombretta Prandini (Docente IRPA)

    Deontologia istituzionale?
    Elena Ferrante (Docente Tutor, uditore GRI Milano)

    Quali muri abbattere se “non c’è punto”? Il difficile binomio dimissioni-psicosi nelle comunità per minori
    Davide Corazza (Allievo IRPA IV anno)

    Discussione

    Chiusura dei lavori

  • 2020 - IL FANTASMA

    Perché il soggetto nevrotico si trova a ripetere continuamente gli stessi errori? Perché si ritrova a scegliere il proprio partner seguendo categorie che, a posteriori, appaiono ben definite? Qual è l’origine della ripetizione sintomatica? Fino a che punto è possibile reperire la logica di una vita?
    Come analisti sappiamo bene che, a prescindere da ciò che gli accade, vi è poco di casuale nelle scelte che un individuo compie. Piuttosto nell’inconscio è operativo un discorso che finisce per posizionare sempre il soggetto in quanto mancante in relazione all’oggetto di cui manca. Da tutto questo dipende ciò che egli cercherà nel campo dell’Altro, nella ripetizione incessante della domanda d’amore.
    Nell’insegnamento di Freud e poi di Lacan il concetto di fantasma identifica il rapporto tra il soggetto dell’inconscio e l’oggetto che ne causa la divisione ed è solo mediante il suo attraversamento che una cura potrà concludersi, separando il soggetto dalle identificazioni che sostengono la ricerca dell’oggetto perduto, permettendo così una nuova alleanza con la dimensione eccedente del desiderio.

    12 Dicembre 2020 - PROGRAMMA

    ore 9.30
    Saluti istituzionali
    Fabio Tognassi (docente IRPA, psicoterapeuta, psicoanalista), Luca Sansò (allievo IRPA)

    ore 10.00 – 10.30
    Il nome che il soggetto ignora
    Angelo Villa (docente IRPA, psicoterapeuta, psicoanalista)

    ore 10.30 – 11.00
    Il bambino e il fantasma materno
    Federica Pelligra (docente IRPA, psicoterapeuta)

    ore 11.00 – 11.30
    Fantasma e psicosi?
    Lucia Simona Bonifati (docente IRPA, psicoterapeuta, psicoanalista)

    ore 11.30-13.00
    Dibattito

    ore 14.00 – 14.30
    Note sul fantasma nelle nevrosi
    Daniele Luciani (psicoterapeuta, psicoanalista, docente in formazione GRI)

    ore 14.30 – 15.00
    Fine pena mai. Un fantasma isterico
    Micaela Ucchielli (psicoterapeuta, docente in formazione GRI)

    ore 15.00 – 15.30
    Tanti topi tanti fiorini. Il fantasma nella nevrosi ossessiva
    Danilo Summo (psicoterapeuta, docente in formazione GRI)

    ore 15.30 – 17.00
    Dibattito

    ore 17.00
    Conclusione dei lavori

  • 2019 - LA POSIZIONE DELLO PSICOANALISTA

    La giornata dedicata alla posizione dello psicoanalista, ai suoi interventi e alla sua pratica, è parte del ciclo d’incontri sulla psicoanalisi attivato da IRPA, a partire dal desiderio di sapere e dalle sollecitazioni degli allievi di Milano.
    Nella prima edizione la domanda di lavoro ha riguardato il sogno, la via regia freudiana d’accesso all’inconscio. Un anno dopo l’attenzione si sposta sullo psicoanalista nell’esercizio delle sue funzioni cliniche, sulla posizione, i limiti, il desiderio, gli interventi e sul suo ruolo nella produzione dell’inconscio.
    Lo psicoanalista è parte integrante del dispositivo analitico, è il partner indispensabile al viaggio che accompagna il soggetto alla conoscenza di se stesso attraverso l’inconscio. Il suo compito richiama il ruolo di Virgilio che accompagna Dante nel cammino attraverso inferno, purgatorio e paradiso metafora antica che si rinnova a ogni nuova psicoanalisi. L’inferno è l’inaggirabile territorio di partenza dato che la motivazione a intraprendere un viaggio di questo tipo coincide sempre con un “così non va, non ne posso più e da solo non ne esco”, dal lato del soggetto, unito all’impegno a mettersi in gioco per arrivare a stare meglio.
    Cosa caratterizza uno psicoanalista? Come può esercitare al meglio il suo compito? La precondizione riguarda la necessità che lui stesso abbia fatto quel viaggio nel suo inconscio e lo abbia spinto a fondo. Accanto a questo ineludibile presupposto diversi interrogativi richiamano una giusta attenzione: come funziona il transfert? Quali sono i limiti dell’analista? Quali gli interventi? Come funzione l’interpretazione? E a cosa mira? Al senso o al godimento? Poiché si tratta di un’operazione simbolica fatta di parole, come può giungere a modificare il reale? Quali sono i tempi e i modi dell’interpretazione? Quali le differenze in rapporto alle strutture psichiche? E ancora qual è la postura dell’analista? Quale il suo discorso e su quale desiderio poggia?
    Chi soffre ha necessità d’incontrare un umano e non una parvenza che ne reciti la parte, come evitare, dunque, il rischio tanto diffuso dell’onnipotenza mortificante? Di trasformarsi in ciò che Massimo Recalcati chiama un “Analista installato”? E come conservarsi invece dal lato dell’analista sempre capace d’imparare e di sorprendersi?
    Numerosi interrogativi attraverseranno, dunque, il nostro incontro, nella consapevolezza che le domande che mettiamo al lavoro in questa giornata non sono tutte esauribili poiché animano un percorso formativo, com’è il nostro, omologo al percorso della vita e di durata non minore.

    14 Dicembre 2019 - PROGRAMMA

    INTERPRETAZIONE: TEMPI, MODI, STRUTTURE

    ore 9,15 – 9,30
    Accoglienza dei partecipanti

    ore 9.30 – 9.45
    INTRODUZIONE: LA POSIZIONE DELLO PSICOANALISTA
    Francesco Giglio (docente IRPA, psicoanalista)

    ore 9.45 – 10.00
    IDEE FUORI CATALOGO
    Nicolò Terminio (docente IRPA, psicoanalista)

    ore 10.00 – 10.15
    L’INTERPRETAZIONE TRA L’IMPOSSIBILE E IL CONTINGENTE
    Francesca Tonelli (psicoterapeuta, in formazione GRI)

    ore 10.15 – 10.30
    L’INTERPRETAZIONE NEI COLLOQUI PRELIMINARI
    Nicola Felici (allievo IRPA) ore 10.30 – 11.00

    Pausa

    ore 11.00 - 12.45
    DISCUSSIONE
    Coordina Francesco Giglio

    ore 12.45 – 14.00
    Pausa pranzo

    POSTURA DELL’ANALISTA: DISCORSO, DESIDERIO, INTERVENTI

    ore 14.00 – 14.15
    IM-POSTURA LACANIANA
    Mauro Milanaccio (docente IRPA, psicoanalista)

    ore 14.15 – 14.30
    LA POSIZIONE DELL’ANALISTA NELLA CLINICA DELL’INFANZIA
    Federica Pelligra (docente IRPA, psicoterapeuta)

    ore 14.30 – 14,45
    IL DELICATO PROBLEMA CLINICO DEI COLLOQUI PRELIMINARI
    Daniele Luciani (psicoterapeuta, in formazione GRI)

    ore 14,45 – 15,00
    ESERCIZI DI POSTURA: AGLI INIZI
    Francesca Tosarini (allieva IRPA) ore 15,00 – 16,30

    DISCUSSIONE
    Cooordina Ombretta Prandini (docente IRPA, psicoanalista)

    ore 16,30 – 17.00
    IL MOMENTO DI CONCLUDERE
    Viola Ballabio (allieva IRPA) e Francesco Giglio

  • 2018 - L’INCIDENZA DEL SOGNO NELLA PRATICA PSICOANALITICA

    Sua maestà, il sogno!
    Uno dei più grandi protagonisti della scena psicoanalitica, torna al centro del palcoscenico per una giornata di studio a lui interamente dedicata.
    Il posto di assoluta centralità ed eminenza che il sogno occupa tra le formazioni dell’inconscio è dettato dal profondo legame che questo intrattiene col desiderio. Luogo in cui il desiderio si rivela, luogo in cui il soggetto stesso si rivela, il sogno in psicoanalisi è il luogo della verità del soggetto.
    Una verità scomoda, a volte terribile, a tratti insopportabile, ma nella misura in cui entra nella presa psicoanalitica, diviene una verità da cui non ci si può più esimere.
    Ogni sogno nasce da un desiderio, questo ne è il motore, il fondamento.
    Freud ce lo ha insegnato e Lacan ha proseguito la sua teorizzazione e pratica a partire da tale insegnamento. Il sogno è la via regia di accesso all’inconscio, è l’espressione principale del desiderio inconscio del soggetto, è il luogo d’eccellenza in cui si esso si rivela.
    Se, com’è vero, il sogno in psicoanalisi riveste un ruolo assolutamente centrale, così come siamo abituati a conoscerlo attraverso la teoria, la giornata di studio si propone di tornare ad esso rimettendo al centro della propria interrogazione la clinica e le pratiche della cura.
    Restituire al sogno il suo valore, riconoscerlo nella sua rilevanza clinica e interrogarne la ricaduta nella cura, è il proposito che animerà l’intera giornata di studio.
    Dedicare una giornata al sogno equivale, in questo senso, ad un ritorno, insieme inesauribile e fondamentale, alle origini della psicoanalisi, alla sua scoperta e alla sua pratica.
    A partire dalla rilevanza che il sogno ha avuto e continua ad avere nella pratica psicoanalitica, quale uso ne facciamo come analisti?, quale posto e quale trattamento gli riserviamo nelle differenti fasi della cura?, se e come cambia il sogno all’interno di una cura?, quale il suo rapporto con il transfert?, quale uso possibile del sogno nella clinica delle psicosi?, e nella clinica infantile?, quali peculiarità distinguono l’approccio freudiano al sogno da quello lacaniano?, come interpretare un sogno e in che direzione?
    Questi alcuni degli interrogativi che animeranno la giornata il cui intento è di indagare l’incidenza del sogno nella pratica psicoanalitica.

    15 Dicembre 2018 - PROGRAMMA

    ore 10.00
    Apertura dei lavori

    ore 10.15 – 10.30
    INTRODUZIONE
    Monica Farinelli (docente IRPA, membro ALIpsi - Milano),
    Nicola Felici (psicologo, allievo IRPA)

    ore 10.30 – 10.45
    LA LOGICA FREUDIANA DELLA COSTRUZIONE ONIRICA
    Angelo Villa (docente IRPA, membro analista ALIpsi - Milano)

    ore 10.45 – 11.00
    SOGNO E TRANSFERT
    Ombretta Prandini (docente IRPA, membro ALIpsi – Milano)

    ore 11.00 – 11.15
    SOGNO DUNQUE SONO
    Maria Laura Bergamaschi (docente tutor IRPA, membro ALIpsi - Milano)

    ore 11.15 – 13.00
    Discussione
    Chairman: Monica Farinelli (docente IRPA, membro ALIpsi - Milano)

    ore 13.00 – 13.45
    Pausa pranzo

    ore 13.45 – 14.00
    LO SCHELETRO E LA MUSICA TRISTE.
    DUE SOGNI DI UN BAMBINO IN ANALISI
    Aldo Raul Becce (docente IRPA, membro analista ALIpsi - Trieste)

    ore 14.00 – 14.15
    HO PAURA! L’INCUBO NELLA CLINICA INFANTILE
    Federica Pelligra (docente IRPA, membro ALIpsi - Milano)

    ore 14.15 – 14.30
    IL SOGNO DELL’(H)OMBRELLO.
    USI CLINICI DEL SOGNO NEL TRATTAMENTO DI UNA “PSICOSI” INFANTILE
    Valentina Vannetti (psicoterapeuta)

    ore 14.30 – 15.30
    Discussione
    Chairman: Fabio Tognassi (docente IRPA, membro ALIpsi - Milano)

    ore 15.30 – 16.00
    CONCLUSIONI
    Fabio Tognassi (docente IRPA, membro ALIpsi - Milano)
    Viola Ballabio (psicologa, allieva IRPA)